
Relatori
Sergio Schiavone
Comandante RIS di Roma
È Colonnello dell’Arma dei Carabinieri e Comandante del Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) di Roma. Laureato in chimica farmaceutica e Dottore di Ricerca in scienze forensi, ha conseguito anche un Master di II livello in difesa CBRN (da armi chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari). Ufficiale dal 1991, dopo un lungo periodo di comando (2005-2017) del RIS di Messina, dal 1 febbraio 2017 ha assunto l’attuale incarico, che comporta la responsabilità delle investigazioni scientifiche per una vasta parte del territorio nazionale (9 Regioni: dalla Toscana a nord alla Basilicata a sud), con un carico di lavoro di circa 5500 indagini tecniche l’anno, spesso relative a reati particolarmente efferati (ca. 140 omicidi l’anno). Si è occupato, dal punto di vista scientifico-forense, di alcuni dei più importanti (e controversi) casi giudiziari degli ultimi anni: dall’attentato al giudice Paolo Borsellino alla strage di Nassiriyah, dalle indagini sul protocollo anticancro Di Bella a quelle sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone, dagli attentati alla Procura Generale di Reggio Calabria all’arresto del serial killer denominato “mostro di Cassibile” e, per ultimo, ha coordinato e condotto le indagini tecniche sull’omicidio di Pamela Mastropietro (Macerata 30/01/18) e sulla strage nella discoteca di Corinaldo (Ancona, 08/12/18), per le quali ha ricevuto formali Encomi dalla scala gerarchica. Ha presentato le attività dei reparti da lui comandati in servizi e interviste su giornali (Corriere della Sera, Giornale di Sicilia, La Stampa, La Repubblica, Gazzetta del Sud, Panorama) e programmi televisivi (Rai: Tg 1; Tg 2; Tg 3; Chi l’ha visto; La vita in diretta, RaiNews – Mediaset: Tg 5; Studio Aperto; Verissimo; Quarto Grado – Sky: Tg 24). Ha pubblicato più di trenta articoli sulle più prestigiose riviste italiane e internazionali di scienze forensi (Journal of Forensic Sciences, Analytical Chemistry, Forensic Science International, Annali dell’Istituto Superiore di Sanità, Journal of the Canadian Society of Forensic Sciences) ed è coautore – per la parte relativa all’analisi di fibre, vernici e vetri – del primo testo italiano del settore (M.Picozzi – A.Intini “Scienze Forensi: teoria e prassi dell’investigazione scientifica” UTET Giuridica 2009). Ha preso parte, spesso come unico rappresentante italiano, a circa cinquanta convegni internazionali di scienze forensi organizzati dai principali organismi internazionali di settore tra cui l’ENFSI (European Network of Forensic Science Institute), l’Europol, l’Interpol e l’AAFS (American Academy of Forensic Sciences). Ha collaborato con la rivista di divulgazione scientifica Newton, per la quale ha curato la rubrica “Fino a prova contraria. Scienza e tecnologia sulla scena del crimine”. È stato docente, nelle materie “tecniche del sopralluogo” e “criminalistica”, nel master in scienze forensi dell’Università di Messina, nella scuola di specializzazione in medicina legale e delle assicurazioni dell’Università di Catanzaro e nel Postgraduate Master Course in Forensic Science (Università di Parma, Messina, Cottbus e Budapest). È referente, per il quinquennio 2021-2026, nella convenzione quadro tra il Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche e l’Università degli Studi di Roma “Sapienza” e docente presso i Master in “Metodologie analitiche forensi” e “Scienze forensi” della stessa Università, nonché docente presso il Corso di Laurea in Ricerca Sociale, Politiche della Sicurezza e della Criminalità dell’Università di Chieti-Pescara. E’ membro dell’American Academy of Forensic Sciences e della Forensic Science Society. È autore del saggio “Cacciatori di Tracce”, UTET 2014, quest’ultimo insieme al giornalista e scrittore Antonio Nicaso. È insignito delle onorificenze di: Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Medaglia di Bronzo al Merito della Croce Rossa Italiana, Medaglia d’Argento al Merito di Lungo Comando, Croce d’Oro per anzianità di servizio militare e Cavaliere di Merito del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. È stato proposto, infine, per l’attribuzione della Medaglia Mauriziana al Merito di dieci lustri di carriera militare.